Giovani under-36 e mutui: la svolta è vicina

All’interno del Decreto Sostegni Bis – dal valore complessivo di 38 miliardi di euro – è prevista anche una serie di agevolazioni per facilitare i giovani nell’acquisto della loro prima casa. Tra le principali misure, la cancellazione delle imposte di registro, ipotecaria, catastale, e niente anticipo (grazie al potenziamento del Fondo di garanzia).

A livello fiscale, il Decreto dovrebbe finalmente approvare una serie di esenzioni da alcune delle imposte previste nell’acquisto della prima casa, oltre a un credito di imposta da recuperare attraverso la dichiarazione dei redditi (ma solo in caso di immobili soggetti a Iva), e infine una riduzione del 50% dell’onorario notarile sulla compravendita. Il tutto per agevolare, e di molto, l’acquisto della prima casa da parte dei giovani che al momento della stipula del contratto non avranno ancora compiuto i 36 anni d’età.
Inoltre, per i mutui relativi all’acquisto, alla costruzione o alla ristrutturazione della prima casa, verrà stabilita l’esenzione dall’imposta sostitutiva (che equivale allo 0,25% del finanziamento totale) delle imposte di registro, di bollo, ipotecarie e catastali e delle tasse riguardo le concessioni governative.
Non solo bonus fiscali, però. il Fondo di garanzia sui mutui, infatti, fornirà agli under 36 una garanzia statale fino al 100% del valore dell’immobile (ad oggi il tetto limite è del 50%). In pratica, i giovani potranno ottenere dalla banca un prestito in grado di coprire per intero il prezzo della casa, senza quindi versare l’anticipo.
Per tutti i giovani interessati a fare il “grande passo”, allora, non c’è tempo da perdere, perché le agevolazioni elencate saranno valide per le compravendite di immobili effettuate entro la fine del 2022.

L’acquisto della prima casa da privato

Passando all’atto pratico, utili sono le due simulazioni proposte da Facile.it e Mutui.it. Nel primo caso viene presentato l’acquisto di una casa da un privato, alla cifra di 150mila euro. Considerando le imposte di registro, ipotecaria, catastale e l’imposta sostitutiva sul mutuo (il cui importo è ipotizzato in 120mila euro), il totale ammonterebbe a 1.942 euro, escluso l’onorario notarile. Con le prossime misure previste dal Decreto Sostegni Bis, quindi, tutte queste spese verrebbero azzerate, determinando un beneficio dello stesso identico valore.

E se si acquista casa da un’impresa?

In caso di acquisto della prima casa da un’impresa (quindi con vendita soggetta a Iva), secondo la simulazione di Facile.it e Mutui.it i vantaggi sarebbero ancora maggiori. Ipotizzando lo stesso valore dell’immobile (150mila euro) e dell’importo del mutuo (120mila euro), il risparmio a livello di imposte sarebbe pari a 900 euro, più un credito di imposta di 6mila euro (pari quindi all’Iva del 4% sul valore totale dell’immobile) da portare in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche. Oltre ovviamente alla riduzione delle spese notarili.

Cosa resta da pagare

In definitiva, le misure previste dal Decreto Sostegni Bis (insieme al taglio delle tasse fino al 2022) permetteranno un notevole abbattimento dei costi, spalancando così le porte del mercato immobiliare a molti giovani che fino a questo momento hanno incontrato non poche difficoltà nell’acquisto della loro prima casa. Rispetto al passato, allora, resterebbero da pagare solo l’onorario del notaio per il rogito e l’eventuale parcella dovuta all’agenzia immobiliare.

Fonte: Trend Online

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